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SENTINELLE AL TERMOVALORIZZATORE: SE NON CI CREDI NON PUOI FARLO

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Le “sentinelle ecologiche” dell’Istituto hanno visitato il Termovalorizzatore di Acerra

Di C. Sarmiento

In un mondo ormai abituato a sentire ogni giorno al telegiornale avvertenze sulla salute del nostro pianeta, diventa quasi impossibile essere ottimisti e credere in un futuro migliore. Ma come si è arrivati a questo punto? Non di certo per un sortilegio, ma solo “grazie” all’uomo, che ha voluto tanto nel corso degli anni e ha preteso troppo dalla natura stessa, che ad oggi si sta arrendendo poco a poco. Diventa quindi necessario formare i giovani, e non solo, al rispetto per l’ambiente, per quello che ci è stato lasciato in eredità dalle generazioni passate e che un giorno daremo alle generazioni future. La prof.ssa Maria Concetta Coppola, docente di scienze, ha proposto al suo dipartimento di partecipare all’iniziativa delle “sentinelle ecologiche”. Queste sentinelle, una per ogni classe, hanno il compito di sensibilizzare i propri compagni al riciclo e quello di informare i ragazzi sulle cose che vedono quando viene organizzata un’uscita didattica. L’ultima è proprio quella che si è tenuta il 12 dicembre, presso il Termovalorizzatore di Acerra, gestito dalla società A2A. Ma cos’è un termovalorizzatore? È un impianto che prende i rifiuti non riciclabili e li trasforma in energia elettrica, pulita e sicura, utilizzata poi da noi, risparmiando consumo di petrolio ed emissione di CO2. L’impianto tratta solo rifiuti secchi che vengono attentamente analizzati. Questi rifiuti vengono depositati in una vasca di ricezione, prima di essere avviati alla fase di combustione. Il calore generato nella camera di combustione viene poi trasformato all’interno di una caldaia in vapore, che fa girare una turbina collegata ad un generatore, producendo così energia elettrica. Dalle ceneri generate, invece, vengono recuperati metalli, come il ferro e l’alluminio per avviarli nelle fonderie, mentre i fumi vengono depurati per la salute dei cittadini. Le sentinelle hanno visto gran parte di questi passaggi, come il recupero dell’immondizia dalle vasche e la loro combustione. La docente referente racconta quanto quest’impianto si sia rivelato utile all’ambiente e di come i ragazzi siano rimasti meravigliati nel conoscerlo approfonditamente. Molti, invece, non conoscendolo, non vogliono costruire impianti del genere perché terrorizzati dal fumo che emette, non sapendo però che questo viene depurato. Quest’iniziativa delle sentinelle, secondo la docente, sfocerà a gennaio in un progetto dal nome “Ri…creiamo” in cui i ragazzi visiteranno tante piattaforme. Spiega la prof.ssa Coppola: “Io credo molto nelle sentinelle, così come nel Termovalorizzatore”. Una delle ragazze che ha partecipato è Federica Petrarca, 5B, la quale dice che ciò che l’è rimasto più impresso è la quantità esorbitante di rifiuti che produciamo ogni giorno e racconta: “Mi sono sentita come se mi avessero sbattuto in faccia la realtà dell’emergenza climatica”. Federica conclude dicendo che prova ad essere ottimista e che molti passi sono stati fatti, ma ciò non è abbastanza, infatti la cosa più importante su cui bisogna lavorare è l’informazione. Un altro ragazzo che ha partecipato è Luigi Verde, 5L, il quale dice, riferendosi alle sentinelle: “Credo che nel nostro piccolo possiamo come minimo fare da esempio agli altri ragazzi e alle loro famiglie”. Il problema dell’emergenza climatica esiste, è inutile ignorarlo, è giusto invece cercare di risolverlo. Bisogna smettere di accusare il passato, è vero, le scelte sbagliate precedenti hanno causato ciò, ma se non ci si mette all’opera, questa generazione di certo non sarà migliore delle altre, ma sarà quella del “poteva farlo, ma non lo ha fatto”, cerchiamo quindi di cambiare il futuro, di cambiare il nostro destino.