Gli studenti del Fermi ad un incontro sull’importanza della nostra esistenza
Di I. Costanzo, R. Serra e A. Coppola
Lo scorso 6 febbraio le classi 3E, 4Es, 4B e 4O, in veste di rappresentanti del Liceo Scientifico “E. Fermi”, si sono recate al cinema-teatro “Metropolitan”. È qui che gli alunni di molti istituti secondari di secondo grado dell’agro aversano e dintorni hanno passato la seconda giornata della “settimana della vita”, un’iniziativa promossa dalla diocesi di Aversa. I sette giorni sono dedicati all’importanza che ognuno di noi dovrebbe dare alla propria esistenza e ruotano intorno a nuclei tematici molto vicini agli adolescenti quali il bullismo e l’aborto. Per coinvolgere tutte le scuole interessate è stata incoraggiata la produzione di filmati e la presentazione di coreografie e piccoli spettacoli teatrali, presentati nel corso della mattinata. In particolare, il liceo musicale “D. Cirillo” sì è esibito con un quartetto di fagotti, riproducendo alcuni brani di inno alla vita, seguiti dalla coreografia dell’ISISS “O. Conti” che ha voluto rappresentare l’importanza della guida di Dio. In seguito alla riproduzione dei video prodotti dagli alunni, di cui molti diffamanti la pratica dell’aborto, è stata invitata a condividere la propria testimonianza Beatrice Fazi, attrice italiana che ha usato la sua piattaforma per scoraggiare le giovani donne a interrompere le gravidanze difficili. Oltre a elencare le varie opzioni da considerare prima di ricorrere ad un aborto, ha usato l’esperienza personale per raccontare ai ragazzi la situazione dal punto di vista di una donna che ha vissuto realmente questa realtà. “La testimonianza dell’attrice Beatrice Fazi è stata molto intrigante. Con il racconto delle sue esperienze, alcune delle quali non molto positive, ci ha fatto capire che non bisogna mai perdere la speranza che lei ha ritrovato nella fede” questo il commento di Giovanna Galileo della classe 4O. Angela Nugnes, 4B, ha aggiunto: “Quest’incontro ci ha segnato molto e ci ha fatto prendere consapevolezza della bellezza della vita, facendoci capire l’importanza di riflettere prima di compiere qualsiasi decisione. La storia di Beatrice, che ha abortito a soli 20 anni, dopo il divorzio dei genitori che l’hanno fatta sentire abbandonata, mi ha colpito molto”. La testimonianza è stata dunque molto significativa, in quanto ha mostrato la storia di una donna che in un momento di grande difficoltà, come quello immediatamente successivo all’aborto, ha ritrovato la fede, lanciando un vero e proprio inno alla vita. Porre dei giovani studenti dinanzi a tematiche così forti, quali bullismo e aborto, non è molto semplice. Data la scarsa informazione, c’è chi si approccia per la prima volta, o chi, essendo di parte, non ammette il confronto. È bene che la scuola si occupi di informare i ragazzi, e dunque che tali argomenti vengano trattati anche in classe, per permettere loro di crearsi una propria opinione in merito senza essere condizionati e influenzati.