Antonio Ciccarelli della 2C ci parla della sua più grande passione, il surfing.
Di T. Guarino e A. De GaetanoDurante l’intero anno scolastico, nella nostra scuola, abbiamo scoperto diversi giovani talenti che praticano sport dai più comuni, come il calcio, ai più singolari, come il go-karting. Ed è proprio questo il bello di studiare in una scuola con così tanti ragazzi, ognuno di noi ha la propria passione e ha vissuto le proprie esperienze ed è proprio il confronto con chi è diverso da noi che ci permette di crescere come persona. Tra i tanti sport molto particolari praticati dagli studenti della scuola c’è anche il surf o surf da onda. Questo è uno sport acquatico che consiste nel “cavalcare” le onde utilizzando una tavola da surf. La tecnica sta nel planare lungo la parete dell’onda, restando in piedi sulla tavola. È possibile eseguire una serie di manovre e acrobazie a seconda della velocità e della forma della parete d’acqua. La massima diffusione del surf da onda si è avuta negli anni sessanta e settanta, quando le onde venivano surfate su tavole piuttosto grosse (longboard). Una svolta significativa è stata data dall’invenzione dello shortboard (tavoletta), di misura più piccola e con tre pinne. Dalla metà degli anni ottanta ad oggi la tecnica si è evoluta particolarmente in fatto di velocità e di ricerca di manovre aeree. Lo studente Antonio Ciccarelli della 2C dice che la passione per i surf è iniziata all’età di nove anni nel fantastico mare di Gaeta. Guardando gli altri ragazzi e facendosi qualche amico riuscì ad entrare nel vero e proprio mondo del surfing. Dopo aver avuto la sua tavola, iniziò a cavalcare onde, inizialmente piccole, alte 1 metro circa. Cercando poi, spiagge la cui conformazione della costa, permetteva di cavalcare onde più alte, iniziò così ad appassionarsi. Ci racconta di un episodio definendolo brutto, ma divertente: “il bagnino non voleva assolutamente che noi attraversassimo la baia tra le rocce e la spiaggia”, Antonio ed altri suoi amici annoiati dal fatto di dover fare il giro lungo, decisero di attraversarla comunque. “Era pomeriggio e le onde in quell’orario erano abbastanza alte, quando il primo ragazzo attraversò queste rocce non successe nulla, ma quando arrivò il mio turno, arrivò un ‘onda che ci trascinò verso le rocce.” Fortunatamente i ragazzi sono riusciti ad evitare il peggio e non farsi male, “C’era un momento in cui i piedi erano nel posto in cui dovrebbe essere la testa e viceversa, a quel punto rischiammo di farci davvero molto male” dice Antonio “Questa è stata l’esperienza più significativa, perché ho capito che in qualsiasi sport non esistono scorciatoie che si possono prendere”. Anche se è impegnativo praticare questo sport, perché le opportunità di allenarsi sono poche infatti Antonio ogni estate affitta una casa a Gaeta , per un periodo di tempo che può variare da settimane a un mese e si allena ma soprattutto si diverte mentre cavalca le onde. Antonio ha tramutato questa sua brutta esperienza in una lezione di vita, e ci ha raccontato questa storia con il sorriso.Grazie a queste occasioni che si cresce nella vita e tutti noi dovremmo seguire l’esempio di questo ragazzo che crede nella sua passione più grande e fa di tutto per migliorare sempre di più.