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GERTRUDE SOTTO PROCESSO

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I ragazzi del Cambridge celebrano un processo immaginario al personaggio della Monaca di Monza

Di I. Costanzo, R. Serra e M. De Lucia

Quest’anno, tutti i ragazzi del Liceo Scientifico Enrico Fermi hanno dovuto affrontare una prova in situazione. Per le classi seconde dell’indirizzo Cambridge, il dipartimento di lettere ha proposto una sfida tanto interessante quanto coinvolgente. L’idea è stata quella di simulare un processo completamente ispirato ai “Promessi Sposi” di Manzoni. L’imputata? Uno dei personaggi più contorti e, al contempo, più amati del romanzo: Gertrude, ovvero la Monaca di Monza. Gli studenti della 2A, della 2B e della 2C hanno dunque collaborato ed interagito tra loro, perché la simulazione del processo potesse essere quanto più efficace e veritiera possibile. Si è quindi trattato di un vero e proprio lavoro svolto, come si suol dire, “a classi aperte”. Nella prima fase dell’organizzazione, infatti, i ragazzi si sono divisi in gruppi, in modo tale che ognuno potesse assumere un ruolo ben preciso: erano quindi presenti gli avvocati della difesa, dell’accusa e della parte civile, i testimoni, i giornalisti, i giudici togati e i vari membri della giuria popolare. Il lavoro è poi proseguito attraverso ricerche, approfondimenti e strategie, è finalmente giunto il 24 aprile, giorno del processo. Tutti gli alunni si sono incontrati alle 8:15 in aula magna, dove sono stati coordinati dalla prof.ssa Mariapiera De Lerma, il prof. Carlo Graziano e la prof.ssa Annamaria Ruggiero, docenti di Lettere. Inoltre, anche le prof.sse Maria Rosaria Esposito ed Eleonora Ciambelli hanno contribuito alla preparazione dell’attività. Un compito di realtà che ha molto appassionato i ragazzi, i quali vi hanno dedicato tempo ed attenzione. Come racconta Ileana Quagliariello della 2B, infatti, “Quest’attività è stata molto interessante, ma allo stesso tempo molto impegnativa. Abbiamo tutti preso abbastanza sul serio ciò che stavamo facendo e siamo quindi riusciti a celebrare un processo che sembrava quasi reale, vista la professionalità di chi vi ha partecipato. Nonostante la sentenza, sono infatti molto orgogliosa di com’è andata: tutti abbiamo dato del nostro meglio e ciò è stato di certo apprezzato dai nostri professori. È stata dunque un’iniziativa importante, mi ha insegnato tanto e sono felice di avervi preso parte”. L’esperienza vissuta ha quindi dato la possibilità ai ragazzi di osservare da vicino, basandosi su un processo realmente accaduto, un mondo così apparentemente lontano dal loro, quello della giustizia. Fra gli studenti, infatti, molti sono quelli che sono affascinati dal percorso giuridico, per giunta presente fra gli indirizzi dell’alternanza scuola-lavoro all’interno del nostro istituto. C’era quindi davvero tanto in gioco, pertanto gli alunni si sono calati nel ruolo che interpretavano quasi fosse stata una vera sentenza.  Difatti, come afferma Gemma Ammirato della 2C, “Eravamo tutti così concentrati sul nostro personaggio e focalizzati sul nostro ruolo, che abbiamo atteso con grande ansia e curiosità la sentenza della giuria, quasi avesse davvero potuto determinare il destino della nostra imputata”. Orgogliosi ed entusiasti del lavoro svolto dai ragazzi, sono soprattutto i docenti che li hanno accompagnati in questo viaggio nel mondo giuridico, come afferma la professoressa Maria Rosaria Esposito: “Gli studenti hanno dato tutti prova di disciplina e creatività perché hanno saputo istruire la simulazione di un processo penale, costruendo le parti con argomentazioni, prove e ragionamenti ben elaborati. Alcuni di loro si sono “calati ” talmente bene nel loro ruolo da dare l’impressione, a me che osservavo, di essere in una vera e propria aula di tribunale. Complimenti a tutti i ragazzi perché tutti hanno contribuito con impegno. Ma grandi complimenti anche ai docenti, soprattutto a quelli di Italiano delle tre classi coinvolte, perché hanno saputo guidare gli studenti con grande professionalità”. Avendo riscontrato molto successo tra i giovani studenti, chissà che non possa diventare questo, nei prossimi anni scolastici, un metodo alternativo per studiare un classico, quale I Promessi Sposi, considerato purtroppo ostico e noioso!