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AL LICEO FERMI LA COMPAGNIA TEATRALE “S’ACCUMMENCIA ACCUSSI’”, PRESENTA UNO SPETTACOLO DEDICATO AL TERRITORIO

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Una Commedia sulla scoperta della radioattività e contro la Terra dei Fuochi

Di F. Petrarca, M. Mangiacrapa e A. Pellegrino

“La Camorra, manipolatrice, burattinaia come i governi e noi siamo tanti burattini…E la   burattinaia che fa? Muove i fili… i fili si muovono per denaro. Questi qui, ci hanno affogato nei soldi, questi egoisti… Egoismo…quanto egoismo…ipocrisia, superbia, passività. Sì, la passività, la passività è una cosa comune tra noi, fin troppo comune secondo me. E perché non opporci? Perché non gridare il nostro diritto di vivere una vita serena? Perché far morire ciò da cui siamo nati? La Natura! Perché non gridare “sono un essere umano e da tale voglio trattare ed essere trattato”? Noi, questi fili li dobbiamo tagliare, dobbiamo fare zac … Ragazzi, dobbiamo cambiare!” E’ questo il messaggio, originariamente recitato in napoletano, di Angelo nel suo monologo interpretato da Giorgio Fabozzo, studente di IV F del Liceo Fermi. Si tratta di un assaggio della straordinaria rappresentazione teatrale, intitolata “I ragazzi di Via Fermi”, allestita dai ragazzi della  compagnia “S’Accumencia Accussì”, che si è tenuta il giorno venerdì 26 maggio 2017, presso la Scuola Media Giovanni Pascoli di Gricignano Di Aversa, appartenente al plesso “F. Santagata”.  Il Liceo Scientifico Enrico Fermi da quest’anno ha introdotto il Progetto di Teatro, che ha visto come attori emergenti studenti e studentesse del secondo, terzo e quarto anno scolastico, sotto la regia del prof. Stefano Ciardulli e della prof.ssa Giulia Ciccarelli. Le lezioni si sono tenute due volte alla settimana e a partire da settembre ha iniziato a prendere forma lo spettacolo. Il professore Ciardulli e la professoressa Ciccarelli hanno consegnato a Giorgio Fabozzo, attore e aiuto regista, un copione in romano che lui ha poi tradotto in napoletano. La commedia, di carattere scientifico e accompagnata da intermezzi musicali, è divisa in due atti e il tema dell’opera, ovvero la radioattività, è nato da una sessione di brain storming che ha portato al collegamento con la Terra dei Fuochi. Il primo atto parla della scoperta della radioattività da parte del fisico Enrico Fermi, mentre il secondo atto, scritto dallo studente di V O Angelo Noviello, è una protesta contro la Terra dei Fuochi e parla della radioattività moderna, dove degli studenti universitari di fisica spiegano cos’è scientificamente in modo preciso ma non complicato per gli spettatori. Quest’idea è stata accolta con entusiasmo dai ragazzi del teatro, perché è un tema che riguarda tutti noi e la nostra quotidianità. Una quotidianità dove ci sentiamo oppressi da forze maggiori, e come insegna Angelo nel suo monologo: “la Camorra è la grande burattinaia e i fili che lei muove rappresentano i soldi, fili che dobbiamo tagliare”. Un bell’insegnamento che ha coinvolto gli attori fin da subito. All’inizio del Progetto erano solo alle prime armi, quindi lavorare con il professore Ciardulli, che ha molta esperienza nel campo teatrale, è stato inizialmente critico, ma comunque molto piacevole. In particolare abbiamo parlato con alcuni giovani attori, tra cui Giorgio Fabozzo ed Elvira Gisonde, IV F, Mattia Di Franco, Anna Caiazzo ed Erika Evangelista III A, Eleonora Buffardi, II F e Denyse Puoti, II H. Alla domanda: “Consigliereste questo Progetto ad altri studenti?” risponde Elvira: “Assolutamente si, perché personalmente mi ha aiutato a superare la mia timidezza, quindi è una bella esperienza sia per sbloccarsi sia per incontrare persone nuove, con cui si può trascorrere un pomeriggio piacevole divertendosi. Questo corso è servito e serve a far capire che la scuola non è solo studio, ma anche divertimento, però bisogna comunque possedere una certa passione per poter partecipare, senza prenderlo sotto gamba”. Che ci si possa divertire facendo teatro ce lo ha confermato anche Giorgio Fabozzo, raccontandoci un aneddoto divertente avvenuto durante le prove: “Quando cercavano un’attrice per Cesarina, alla fine interpretata da Anna Caiazzo, ho recitato la sua parte, ovvero la vaiassa dei quartieri spagnoli”. Per finire, Giorgio ha soddisfatto una nostra curiosità, ovvero: “Perché il nome della compagnia è S’Accumencia Accussì?” e lui ha prontamente risposto: “Perché tutto incomincia dal niente e questa è la nostra prima rappresentazione teatrale, all’inizio volevamo chiamarla Alleria o I ragazzi di Via Fermi, che poi è diventato il nome dello spettacolo.” L’esperienza li ha dunque aiutati a crescere, li ha resi protagonisti del palcoscenico e della vita aiutandoli ad avvicinarsi al tema del nostro territorio devastato. L’intero Progetto si è rivelato molto divertente ed è stato altamente consigliato dalla compagnia. Arrivederci al prossimo anno!