Di F. Della Gatta
Il dibattito critico o argomentativo, noto anche con il termine inglese “debate”, è una metodologia didattica attiva che consiste in una discussione tra due studenti o due squadre di studenti che si confrontano dialetticamente sostenendo, rispetto ad un tema dato, due tesi opposte (Pro/Contro), il tutto con tempi e regole prestabilite. L’obiettivo è quello di rafforzare competenze trasversali come il parlare in pubblico e il sostenere e argomentare una tesi attraverso l’uso dei dati. I giudici del dibattito valutano tenendo conto di diversi parametri, come: considerare il rispetto dei tempi da parte dei debaters, l’utilizzo del corpo e del linguaggio, l’abbigliamento e la gestione delle domande e delle risposte entro le misure prescritte dal codice del buon debater.
Il debate si divide in: Impromptu debate, dove i partecipanti hanno un’ora di tempo per preparare la discussione senza avere accesso ad alcuna fonte, a parte il vocabolario, e il debate preparato, dove i partecipanti hanno vari giorni per preparare la discussione, utilizzando le fonti che credono più opportune.
Il debate permette agli studenti di imparare a cercare e selezionare le fonti, ad autovalutarsi, a migliorare la propria consapevolezza culturale e, non ultimo, l’autostima. Allena la mente a considerare posizioni diverse dalle proprie e a non fossilizzarsi sulle opinioni personali, allarga i propri orizzonti e arricchisce il personale bagaglio di competenze. Acquisire life skill da giovani permetterà una volta adulti di esercitare consapevolmente un ruolo attivo in ogni processo decisionale.
Il nostro liceo ha avviato la conoscenza e la pratica della metodologia del debate già dall’anno scolastico 2016/17, attivando un corso extracurricolare basato sul format “Palestra di botta e risposta” che ha suscitato molto interesse, nonché partecipazione attiva di numerosi studenti e docenti. Nel 2017 la sperimentazione è diventata sistematica con il “classroom debate” affidandone il compito di coordinamento al Dipartimento di Filosofia e Storia, per poi nel 2019 partecipare alle selezioni regionali delle Olimpiadi nazionali di debate organizzate dal MIUR, classificandosi 4° in Campania. Nel 2019/2020 il Debate Team del Fermi ha vinto la finale delle selezioni regionali delle Olimpiadi, rappresentando di conseguenza la Campania nella sfida nazionale. Nonostante le incertezze legate al covid nel 2020/21, il liceo ha proseguito la diffusione di questa metodologia.
Quest’anno, il 4 marzo, 4 studenti della 4B sono stati seguiti dalle professoresse Elena Prezioso e Giovanna Caiazza per partecipare nuovamente (tramite piattaforma zoom) alle Olimpiadi nazionali; le due hanno guidato i ragazzi nell’impostazione delle argomentazioni e nel modo in cui esporle, contribuendo al loro successo.
Gli studenti hanno sostenuto sia un debate preparato, dove in un mese di tempo hanno avuto modo di costruire delle linee argomentative efficaci riguardo al topic dato, ossia: «Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è un rischio» (sapendo poco prima del dibattito se avessero fatto parte della squadra a favore o contro tale tesi), che l’Impromptu debate riguardante l’uso dell’asterisco e della schwa, piuttosto che il maschile sovraesteso, dove hanno avuto un’ora per cercare nozioni utili a prevedere eventuali controtesi da parte degli avversari. La squadra del Fermi ha vinto entrambi i dibattiti e si è classificata terza, mancando per un neanche 2 punti la classificazione alla selezione Nazionale.
Andrea Di Luise, Gianluca Gerbino, Michele Felaco e Pasquale Belardo sono rimasti soddisfatti dalla loro esperienza, dichiarando che: “Con l’impegno si può raggiungere quel che si vuole: quello che maggiormente ci ha segnato è stato il duro lavoro dietro gli 8 minuti di dibattito. Abbiamo sviluppato le nostre capacità oratorie e critiche che, partendo dal debate, e quindi da un’argomentazione dove non abbiamo potuto esprimere davvero quel che pensiamo, possono essere d’aiuto nel portare avanti con giuste argomentazioni le nostre idee. Il debate è una metodologia che a parer nostro dovrebbe essere utilizzata anche all’interno delle attività curriculari per fornire spunti ad una molteplice quantità di riflessioni e spronare maggiormente i ragazzi attraverso la sana competizione.”