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“Occhi negli occhi. Sotto lo stesso cielo”. Gli studenti del Liceo Fermi vivono l’esperienza dello psicodramma

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di Vivian Pedata

Venerdì 28 marzo il “Liceo Scientifico Enrico Fermi” ha coinvolto gli studenti in un’attività nuova e interessante. “Un’opera prima, un esperimento sociale, un connubio tra l’arte e il benessere, quello psicologico, che contagia e nutre corpo e mente”.

Questo è quello che ha raccontato il dottor Mario Pellegrino presidente dell’associazione “La Casa del cuore” e uno degli attori del cortometraggio “Occhi negli occhi. Sotto lo stesso cielo”, visionato dagli alunni. Si tratta di una tappa importante, di un progetto nato e sviluppatosi nell’arco del tempo, durante un percorso terapeutico. Un lungo cammino che i protagonisti, sotto la guida sapiente dei terapeuti, hanno intrapreso e percorso superando con determinazione ostacoli e resistenze oltre ogni possibile previsione.

Il film proiettato ha contribuito ad aiutarli a riflettere sulla ricerca del proprio posto nel mondo, dove ci si sente a proprio agio, senza confini, senza gabbie, senza padroni. Un progetto che è andato oltre il semplice intrattenimento, abbracciando tematiche profonde legate al benessere psicologico e alla scoperta del proprio talento interiore.

Il dottor Pellegrino ha presentato il film: “Sono particolarmente contento di parlarne al vostro Liceo, inoltre questo esperimento sociale è stato possibile attraverso un percorso terapeutico che ogni attore ha iniziato”.

All’esperimento sociale hanno preso parte: Francesco Bartolo, Vincenzo Canestro, Luisa Ciccarelli, Alessia Diana, Antonio Di Puorto, Stefania Guarino, Mari Micillo, Roberto Orabona, Mario Pellegrino, Rosaria Raspanti, Luisa Tirozzi, Ermanno Vasca, Roberto Vitale. Scritto da Andrea Ferrante è stato diretto da Sebastiano Rizzo.   

Per sapere in che modo è nato il progetto e chi sono i protagonisti, abbiamo intervistato la psicoterapeuta Rosaria Raspanti.

Credo che si tratti davvero una bella iniziativa. Ci racconta in che modo avete lavorato a questo progetto?

“Buongiorno, è bello vedervi interessati, noi ci siamo divertiti molto perché ci siamo improvvisati attori in uno psicodramma. Siamo due psicologi che poi hanno deciso di cavalcare l’onda e provare, insieme ad altre persone che avevano deciso di intraprendere un percorso di crescita, questa inversione di ruolo”.

I protagonisti di questo film, quindi, non erano attori veri?

“Siamo stati guidati da un regista vero, ma noi siamo finti attori, abbiamo improvvisato. È stato molto carino, ha dato risultanti importanti anche perché nello psicodramma c’è la possibilità di diventare qualcun altro che nella vita non potremmo mai pensare di essere”.

Ha nominato lo psicodramma, ci potrebbe dire in che cosa consiste?

“Lo psicodramma è una metodologia molto interessante, perché permette di esplorare emozioni e vissuti personali attraverso la drammatizzazione teatrale”.