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UN DIBATTITO E BASTA

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Le scuole del territorio si riuniscono insieme all’autrice del libro “Una bambina e basta”, Lia Levi

Di I. Costanzo, M. De Lucia, R. Serra

Martedì 20 febbraio si è tenuto un incontro al teatro Metropolitan di Aversa, in commemorazione della ricorrenza della shoah. L’evento, organizzato dalla libreria Libriotheca, è intitolato “I Giovani e la Memoria” ed è già alla seconda edizione. Ad esso, hanno aderito quasi tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado dell’agro aversano, tra cui il Liceo Scientifico “Enrico Fermi”. Le classi del nostro istituto che hanno contribuito al progetto sono la 1C, 1E, 2B, 2C, 2Es e 2L, le quali, durante la settimana dello studente, hanno letto il romanzo-testimonianza “Una bambina e basta” scritto dalla giornalista Lia Levi, sopravvissuta allo sterminio e ospite del dibattito. Gli studenti sono stati accompagnati dalle docenti di lingua e letteratura italiana, le prof.sse Angela Gildi, Margherita Liardo e Annamaria Ruggiero, e dal docente di religione, il prof. Salvatore Palladino. Gli alunni presenti, oltre alla lettura del libro, hanno anche realizzato dei lavori ricchi di testimonianze e riferimenti alle emozioni di chi ha vissuto la traumatica esperienza. Alla visione dei video realizzati, hanno fatto seguito performances teatrali, musicali e di danza dell’I.S.I.S.S. “Osvaldo Conti” e degli istituti comprensivi “Domenico Cimarosa” e “Gaetano Parente”. Dopo un breve commento dell’assessore alla cultura, Alfonso Oliva, che ha espresso il suo orgoglio nel vedere coinvolti tanti giovani ragazzi in un evento di così grande importanza, la parola è passata al docente di storia e filosofia del Liceo “Enrico Fermi”, il prof. Luigi Mozzillo, il quale ha dato il via al vero e proprio dibattito, introducendo la cultura ebraica in Italia. Il sacerdote Don Giuseppe Esposito ha parlato, invece, della cultura religiosa cristiana. È stato, poi, il turno di un rappresentante della comunità ebraica di Napoli, al quale ha fatto seguito l’intervento del giornalista Vito Faenza. La scrittrice e giornalista Lia Levi è una delle poche testimonianze rimaste della shoah, la quale, dopo anni di silenzio, ha finalmente trovato il coraggio di parlare, per raccontare la sua esperienza personale in quegli anni di inferno. E dalla sua storia è nato un libro che ha incuriosito e appassionato non solo i docenti, ma anche gli alunni sia di scuole medie che di scuole superiori. La curiosità dei ragazzi li ha spinti a porre tante domande alla scrittrice visibilmente emozionata e, a tratti, commossa. La Levi si è soffermata, in particolare, sul ricordo di sua madre che, alle prime discriminazioni verso gli ebrei, le ricordava: “Tu non sei una bambina ebrea, sei una bambina e basta”. In queste parole ci ha confessato di aver trovato anche ispirazione per il titolo del libro. L’evento si è concluso con l’opportunità per i ragazzi di poter ricevere un autografo da parte della scrittrice. L’evento ha suscitato grande entusiasmo nella platea, come testimonia Virgilia Sorbo, studentessa della 1 C del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” : “È stata una delle giornate più belle ed emozionanti della mia vita, a livello formativo soprattutto. Ritengo che un evento del genere dia l’opportunità a ciascuno di crescere e arricchire il proprio bagaglio di conoscenze. Ho trovato le parole dell’autrice davvero molto toccanti, in quanto hanno fatto vibrare le note più profonde del mio cuore. Non posso negare di essere uscita da quel teatro con idee diverse rispetto a quelle con cui sono entrata”. Pertanto, si spera che questi giovani ragazzi possano avere l’occasione di  vivere tante altre esperienze come questa, in quanto per cogliere il senso di una storia è necessario essere curiosi, confrontandosi con chi l’ha scritta.