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NON LA CHIAMATE TERRA DEI FUOCHI

2001
15

Al Liceo Fermi un Convegno per dire a tutti che la nostra è una zona da riscattare

Di A. Pellegrino, M. Mangiacrapa e C. Sarmiento

Il 14 dicembre alle ore 15:00, presso l’Aula Magna del Liceo Fermi, si è tenuto il convegno Ingegneria per l’ambiente e il territorio e la mitigazione dei rischi ambientali. Ha moderato il nostro Dirigente Scolastico Adriana Mincione che, dopo aver dato il benvenuto ai presenti e introdotto il Convegno, ha passato la parola a Francesco Pirozzi, Docente di Ingegneria Sanitaria-Ambientale, che ha trattato il tema delle condizioni ambientali dei suoli e delle falde della Piana Campana. L’Ingegnere ha introdotto il discorso con una premessa: “Non parlerò mai di Terra dei Fuochi. Da lungo tempo sto combattendo una battaglia affinché il nostro territorio, che non si è mai chiamato così, venga chiamato come sulle carte geografiche. Tale denominazione è umiliante e negativa. Quindi dobbiamo assolutamente impegnarci a non usarlo più”. L’Ingegnere ha spiegato che il nostro territorio ha questo appellativo a causa di tre principali fenomeni, completamente distinti tra loro ma accaduti quasi contemporaneamente: il primo è stato l’abbandono incontrollato di qualunque tipo di rifiuti sui nostri suoli ma in misure molto ridotte che non avrebbero potuto portare alla contaminazione dei suoli; il secondo è lo smaltimento illegale di rifiuti speciali: purtroppo una serie di persone hanno permesso che certi rifiuti, in gran parte di provenienza industriale, venissero sotterrati nei loro territori dunque un fenomeno sicuramente verificato ma non in termini così catastrofici come ci sono stati e ci vengono ancora raccontati; il terzo fenomeno è rappresentato dal cambio di gestione del ciclo dei rifiuti. L’Ingegnere spiega che c’è stata una vera e propria “esaltazione” degli effetti della crisi dei rifiuti. Infatti si assistette ad un vero e proprio fenomeno di sciacallaggio da parte degli operatori economici perché si cominciò a diffondere l’informazione che tutti i prodotti provenienti dalla nostra terra fossero contaminati. “Quindi cosa accade? – continua il Professore –  non ci fu un calo della produzione, riferito ad un calo della richiesta. Non ci fu affatto un calo della richiesta dei nostri prodotti, soprattutto nelle regioni del Nord. Ma gli operatori economici e gli imprenditori del Nord imposero ai nostri produttori un abbassamento dei prezzi di tutti i nostri prodotti ortofrutticoli, che arrivava fino al 75%. Ci fu una vera e propria speculazione economica”. Un’altra questione è stata quella dei mezzi di informazione che hanno raccontato un nesso causa-effetto inappropriato e mancante di informazioni giuste. In questa situazione, già di per sé così complicata, è poi intervenuto un altro fattore: Carmine Schiavone nel 2013, in tv, ha dichiarato che i clan camorristici si sono arricchiti per circa un ventennio seppellendo nei suoli fertili della piana Campania rifiuti di ogni tipo, provenienti in prevalenza dalle industrie del Nord. “Molti – afferma l’Ingegnere – dicono che proprio a causa di questi rifiuti sia tanto presente il tumore. Nella coscienza comune si è diffusa questa convinzione. Ma è invece evidente che era difficile rispondere con dei dati, semplicemente perché i dati non c’erano”. Il Dirigente Scolastico a fine convegno ha dichiarato che ha appreso cose non partendo da quello che gli altri dicono, ma da dei dati certi. “Fino a poco fa – ha sostenuto la Preside Mincione – pensavo ci fosse una stretta correlazione tra tumori e Terra dei Fuochi. Questa nostra bellissima campagna è diventata motivo di arricchimento per molti ma di distruzione per noi”. Il Convegno ha fatto comprendere a tutti i presenti l’importanza della nostra terra. “Siamo la terra del sole, non la terra dei fuochi” dice una canzone del cantante napoletano Rocco Hunt. Noi dobbiamo prendercene cura e farla tornare a splendere come un tempo.