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“Sotto la superficie”: quando una storia diventa voce. Il “Cross Medial” del Liceo Fermi riceve una menzione d’onore al concorso letterario di Libriotheca

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di Lucia Campochiaro

Tutto è cominciato grazie a una proposta del nostro formatore del Cross Medial, il giornalista Ignazio Riccio, che ci ha lanciato una sfida: raccontare la realtà odierna attraverso una storia forte, attuale, capace di tirare fuori le nostre emozioni e di lasciare un segno.

Così, nel corso di appena due incontri “particolari” del laboratorio di giornalismo, diventato per l’occasione un laboratorio di scrittura creativa, è nato il racconto breve Sotto la superficie, frutto del lavoro condiviso da me con le studentesse Sara Della Corte e Vivian Pedata. Un progetto intenso, che in pochissimo tempo si è trasformato in qualcosa di molto più grande: una scrittura corale, capace di toccare corde profonde.

Siamo profondamente grate per il riconoscimento ricevuto, non solo perché rappresenta un premio al nostro lavoro, ma perché dà spazio a una voce collettiva che spesso resta inascoltata, quella dei più giovani. Il nostro racconto, Sotto la superficie, è nato da una domanda difficile che ci siamo poste: cosa succede quando la verità è troppo scomoda per essere detta?

Questa domanda ci ha portate a costruire una storia che parla di coraggio, ma anche di dolore, silenzio e trasformazione. Ambientata in una città fittizia – che somiglia fin troppo a tante realtà del nostro Paese – la vicenda affronta temi complessi come l’inquinamento ambientale, la criminalità organizzata e la complicità sociale a delinquere.

Leonardo, il protagonista, è un ragazzo segnato da una grave perdita, ma decide di non restare in silenzio. Accanto a lui c’è Giulia, un personaggio che lo cambia profondamente, diventando simbolo di resistenza e di rinascita. A lei abbiamo pensato con emozione anche ricordando due nomi che oggi pesano sulle nostre coscienze: Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano. Il loro dolore non è stato vano, perché ha aperto una ferita che nessuno può più ignorare.

Il nostro obiettivo era proprio questo: raccontare quel momento fragile e potente in cui qualcuno decide di non essere più complice. Di pagare un prezzo, forse, ma anche di promuovere un cambiamento.

Il racconto è nato fondendo un lavoro a tre voci, un intreccio di sensibilità e visioni che si sono armonizzate nel costruire un linguaggio immersivo, fatto di atmosfere cupe, dettagli sensoriali in una città che diventa personaggio essa stessa.

L’emozione di essere premiate è stata immensa, soprattutto quando ci è stata consegnata una targhetta personalizzata, oltre al diploma di merito, che resterà per sempre un simbolo tangibile di questo traguardo. È stato un momento toccante, che ci ha fatto sentire viste e ascoltate.

Un ringraziamento speciale va alla Libreria Libriotheca e alla casa editrice Grasso Servizi Editoriali, che con grande impegno promuovono la cultura e danno spazio ai giovani.

Un plauso va anche alla nostra compagna di scuola Arianna Chianese che con il racconto singolo dal titolo Storie che suonano ha ottenuto il diploma di merito e l’inserimento nell’antologia del premio insieme al nostro lavoro editoriale Sotto la superficie e ad altri racconti meritevoli di diverse scuole campane.