Giulia Gianfico della 2C Cambridge ci parla della sua passione, il go-karting.
Di T. Guarino e A. De Gaetano.Con il passare delle settimane stiamo scandagliando sempre più a fondo tra le storie degli studenti della nostra scuola per trovare nuovi talenti nell’ambito sportivo: dobbiamo riconoscere che la cosa non è così complessa dato che il nostro è un liceo pieno di ragazzi e ragazze in gamba. Abbiamo parlato di eccellenze della pallavolo e del nuoto, del ping-pong e del calcio, ma questa volta tratteremo di una passione un po’ più particolare: si tratta del go-karting, una disciplina molto famosa tra i giovani, ma poco praticata per l’esiguo numero di strutture disponibili. Tuttavia nel Liceo Scientifico Enrico Fermi è presente una ragazza che può raccontarci qualcosa riguardo a questa particolare attività. Il suo nome è Giulia Gianfico, classe 2C Cambridge, che ormai pratica questo sport da circa 2 anni. “Ho iniziato ad appassionarmi a questa disciplina grazie a mio padre, che è veramente innamorato dei motori, non ho potuto prima perché i kart non possono essere guidati da ragazzi di età inferiore ai 14 anni, quindi sono stata costretta ad aspettare per poi seguire lui e cominciare a condividere questa grande passione” afferma Giulia. Si tratta di una specialità dello sport motoristico che utilizza vetture chiamate kart, composte da un autotelaio privo di carrozzeria e munite solo di un posto per il conducente, presentano un motore di piccola cilindrata e spesso non montano il cambio di velocità. Queste vetture possono circolare solo su piste apposite chiamate kartodromi come quello che utilizza Giulia e che si trova a Casaluce, un piccolo comune in provincia di Caserta. “Nonostante io sia stata costretta ad aspettare i miei 14 anni per poter girare sui kart ho avuto anche altre esperienze con i motori, mio padre mi ha lasciato girare sui quad, per permettermi di arrivare ai kart il più preparata possibile” racconta Giulia. “Naturalmente conciliare studio e pista non è per niente semplice: quando decido di fare qualche giro significa impegnare un intero pomeriggio fino alla sera, quindi fare entrambe le cose mi richiede qualche sacrificio, ma la cosa non mi pesa, dato che questa è la mia più grande passione” e continua dicendo “Nonostante io debba affrontare questi sacrifici, non credo che lascerei mai questo sport, semplicemente perché mi piacciono i motori e l’alta velocità e gareggiare contro persone del tutto sconosciute ti dà l’adrenalina per correre sempre di più e migliorare ad ogni giro”. “Si tratta di una passione che mi riempie di soddisfazioni. La più grande è arrivata quando, salita per la prima volta su un kart, dopo aver fatto il primo giro con gli altri ragazzi, sul tabellone è comparso il mio nome con il miglior tempo conseguito. Ciò mi ha reso veramente felicissima, anche perché il proprietario della pista è venuto a congratularsi direttamente con me”. Fare sport o coltivare una passione ci permette di superare i nostri limiti: dedicare il massimo impegno allo studio è importante, ma anche svagarsi è fondamentale e non esiste un modo migliore dello sport per farlo. Ricordatevi che una mente sana risiede solo in un corpo sano.