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ALLA SCOPERTA DELL’IMMORTALITÀ LETTERARIA

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Gli studenti del Fermi approfondiscono Ovidio attraverso le opere esposte a Roma

Di I. Costanzo, R. Serra, A. Coppola

Circa 2000 anni fa, nel lontano 18 d.C., moriva Publio Ovidio Nasone, poeta romano, tra i principali esponenti della letteratura latina e della poesia elegiaca. In occasione di ciò, a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, si è tenuta la mostra “Amori, Miti e altra Storie di Ovidio”, che alcune quarte del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Aversa hanno avuto l’opportunità di vedere lo scorso 14 dicembre. L’esposizione ha avuto come punto di forza una serie di statue, quadri e citazioni in linea sia con la produzione letteraria che con la forte personalità dell’autore. Dai suoi scritti arrivati fino a noi, si evince che Ovidio non amava nascondere le sue capacità eccezionali,  celandosi dietro un velo di ingiustificata modestia: a costo di apparire presuntuoso, il suo più grande obiettivo era rendere immortale la sua poesia, come si evince da una sua citazione: “Celebrate, uomini, la mia poesia, cantate le mie lodi, e in tutto il mondo sia esaltato il mio nome”.

I tratti così arditi del suo carattere hanno fatto in modo che noi posteri potessimo conoscerlo meglio anche riguardo al suo aspetto fisico, del quale non si hanno descrizioni fedeli. Ma , la mostra ha potuto celebrare soprattutto gli ideali e i valori che voleva rappresentare la sua poesia, soprattutto rispetto al potere e in particolare rispetto ad Augusto.. Gli studenti hanno potuto ammirare le opere confidando sulle conoscenze acquisite in classe, ma anche grazie all’aiuto di una guida, Sara che  ha saputo spiegare al meglio il percorso da seguire all’interno della mostra. Percorso che si è sviluppato soprattutto intorno al poema epico-mitologico “Le metamorfosi”, nel quale l’autore approfondisce il tema del mutamento, delle trasformazioni. E quale argomento migliore, per ricollegare un poeta così lontano nel tempo alla nostra epoca, così diversa dalla sua e frutto di infiniti cambiamenti? Nonostante l’abissale distacco temporale, la poesia di Ovidio è  al contempo antica e moderna; antica solo per data, in quanto l’eternità dei valori trasmessi ha valore oggi come non mai. La pensa così anche Sara, la guida che ha accompagnato i ragazzi tra le sale delle Scuderie del Quirinale, che afferma: “Ho riletto Ovidio in occasione della mostra ed è stato un grande piacere. Leggerlo a scuola è visto un po’ come un obbligo, e forse si perde parte della bellezza di quest’autore. Leggerlo invece con passione è una forma di godimento per l’animo, perché si colgono nei suoi testi aspetti contemporanei”. Inoltre, i ragazzi, hanno avuto modo di leggere alcune frasi celebri di Ovidio che ne sottolineano la sua passione per la cultura, come: “I libri sono per me un monumento più grande e duraturo… ho fiducia che daranno al loro autore fama e immortalità”. O ancora: “Ho ormai compiuto un’opera che non potranno mai cancellare né l’ira di Giove, né il detto, né il fuoco, né il tempo divoratore… La parte migliore di me mi trasporterà più in alto delle stelle e il mio nome resterà indelebile”. Nessun elemento né divinità potrà mai annullare il  lavoro di quest’autore che resterà per sempre nella storia della letteratura. Attraverso queste testimonianze gli studenti hanno avuto una grande possibilità: osservare preziose fonti che rendono quanto studiato più coinvolgente e soprattutto rendere indelebili immagini e concetti che altrimenti potrebbero svanire. Dopo un’immersione completa nel mondo di Ovidio, i ragazzi accompagnati dai loro docenti di Italiano e Latino, hanno avuto un po’ di tempo libero per passeggiare tra i monumenti della “città eterna”, e vedere l’Altare della Patria, il Colosseo e la Fontana di Trevi. Insomma, una giornata ricca di cultura nella bella Roma.