Alcuni studenti del Fermi hanno preso parte al Progetto della Fondazione Vivifelice
Di M. Mangiacrapa e C. Sarmiento
Nei giorni 5 e 6 dicembre alcuni studenti hanno partecipato ai laboratori formativi del Progetto Memory presso l’Aula Magna del Liceo. Questi due incontri sono stati preceduti da uno introduttivo tenuto dal Prof. Luca Romito tra l’8 e il 9 del mese di novembre, per presentare il progetto agli studenti ed informarli al riguardo, in modo che gli interessati, che non potevano essere al di sotto di 80 affinché l’iniziativa partisse nel Liceo, potessero iscriversi. Questa conferenza introduttiva è stata organizzata dalla scuola in collaborazione con la Fondazione “Vivifelice”. La Fondazione è nata nel gennaio 2009 da un’idea del Prof. Romito e della Dott.ssa Anna Marzulli, con lo scopo di diffondere le tecniche di apprendimento e di comunicazione. Infatti, grazie a varie ricerche si è scoperto che le consuete metodologie utilizzate dagli studenti per lo studio non stimolano il ragionamento nel percorso di apprendimento e il motivo di queste mancanza è stato chiarito ai ragazzi durante i vari incontri. La ragione viene spiegata attraverso la teoria dello psicologo Howard Gardner, secondo cui esistono nove tipi di intelligenza: logico-matematica, linguistica-verbale, spaziale, musicale, cinestetica, intrapersonale, interpersonale, naturalistica, esistenziale. Ognuno ne possiede una specifica e in base a questa bisogna sviluppare il metodo di studio più adatto per sfruttare al meglio le proprie potenzialità; tuttavia, questo solitamente non accade. Infatti, il metodo comunemente usato per apprendere consiste nell’ imparare a memoria l’oggetto della lezione, attraverso la ripetizione “sterile” delle informazioni fino a che lo studente crede” di averla appresa; è probabilmente il meno efficace in assoluto per la memorizzazione e spesso le informazioni vengono dimenticate in tempi molto più brevi di quanto si immagini. Memory, dunque, si propone di risolvere questo problema, andando direttamente tra i banchi delle scuole, magari rassicurando anche coloro che non riescono a dare il massimo – proprio perché non hanno ancora trovato il metodo di studio giusto. Tra i ragazzi del Fermi che hanno partecipato c’è Pietro Petrarca, 1C, il quale ha raccontato che, durante queste riunioni, sono state insegnate loro diverse mnemotecniche di base, ovvero metodi per ricordare al meglio gli argomenti appresi e studiati, utili soprattutto per affrontare una interrogazione. Successivamente, hanno potuto mettere in pratica quanto esposto attraverso diversi esercizi. Il ragazzo afferma a questo proposito: “La cosa più importante di questo progetto è averci fatto capire che è la comprensione l’elemento fondamentale per lo studio. Successivamente è stato spiegato che la miglior cosa da fare, per non dimenticare, è quella di fare delle mappe mentali, basate sul concetto, che è oggettivo, e sulle parole chiave, che invece sono soggettive.” Infatti, gli studenti hanno realizzato delle mappe concettuali attingendo informazioni dal libro “Memory: metodo di studio” del Prof. Luca Romito e attenendosi ai principi citati. Un altro compito che hanno portato a termine li ha visti impegnati nell’associazione di una lettera ad un numero, elemento grafico di più facile memorizzazione. Questi procedimenti permettono di usufruire della memoria a lungo termine, anziché di quella breve, innescando i meccanismi del cervello umano per la memorizzazione. Si tratta di processi fondamentali per lo studio che i ragazzi devono affrontare ogni giorno e che purtroppo non vengono solitamente insegnati. A tal proposito, lo studente che ha partecipato conclude: “Questo progetto mi ha soddisfatto molto, non solo perché era innovativo, ma anche perché grazie ad esso penso di poter migliorare il mio metodo di studio.” Dunque, Memory risulta un’iniziativa molto innovativa nel suo genere e altrettanto interessante ed utile, che ha un impatto reale sui partecipanti e che, anzi, può aiutare tantissimi ragazzi in difficoltà!