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COLPIRE PER VINCERE

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Pasquale Tozzi, giovane boxer del Fermi, parla della sua storia.

Di T. Guarino, I. Quagliariello e A. De Gaetano

Il Kickboxing è un’arte marziale di origini giapponesi sempre più famosa tra i giovani, tanto da venire ormai praticata nella maggior parte delle palestre d’Italia. Ogni kickboxer, sin dall’inizio della sua attività, aspira a raggiungere il livello massimo di bravura e apprendimento. Ciò viene indicato dal colore della propria cintura, partendo dal bianco fino ad arrivare al tanto ambito colore nero. Durante questi passaggi gli atleti crescono sul ring, dove, con grinta, imparano ad affrontare le difficoltà, a compiere sacrifici e a rialzarsi sempre. Purtroppo non tutti hanno la stoffa per andare avanti, qualcuno molla prima di raggiungere i propri obiettivi, mentre altri non demordono e tirano fuori la forza e la determinazione per arrivare a quei traguardi per cui tanto hanno lottato. Tra coloro che non si arrendono, c’è Pasquale Tozzi,  4ªM del Liceo Fermi di Aversa, kickboxer e boxer ormai da sei anni. Attualmente questo giovane atleta vanta una cintura blu e numerose partecipazioni a diverse competizioni, partendo da quelle nazionali fino ad arrivare a gare a livello mondiale, non solo di kickboxing, sua arte marziale prediletta, ma anche di boxe, arricchendo sempre di più il suo curriculum di giovane prodigio. Il suo primo grande successo è datato dicembre 2017. Poco meno di un anno fa Pasquale si è infatti guadagnato la sua prima cintura ai campionati Europei di Kickboxing tenutisi a Roma. La sua perseveranza ha portato ad una grande vittoria, e ciò ha fatto sì che non si accontentasse, ma, al contrario, l’ha spronato ad allenarsi per ottenere risultati sempre più alti. Poco dopo, a febbraio, arriva un’altra importante vittoria, che etichetta Pasquale come campione italiano della sua categoria, titolo che attualmente conserva ancora. Solo un mese dopo, a marzo 2018, il ragazzo si aggiudica anche la Coppa Italia. Nonostante la sua vera passione e la sua indole siano espresse dalla Kickbox, Pasquale, dopo le numerose vittorie, ha scelto insieme con il suo maestro di continuare a mettersi in gioco. Ha deciso quindi di confrontarsi anche con la Free Boxe Light, comunemente chiamata Pugilato, che, in comune con l’altra disciplina, ha la tecnica del “pugno”, ovvero l’alternanza dei diretti (il colpo dato stendendo completamente il braccio), dei ganci (quello sferrato con il braccio piegato ad uncino) e dei montanti (pugno dato dal basso verso l’alto) con le varie combinazioni dei tre. Ciò che invece differenzia le due discipline, ci spiega, è la diversa lunghezza dei vari round e l’impossibilità di usare le gambe durante gli incontri di boxe. Con grande gioia, Pasquale comunica che nonostante pratichi questa disciplina da meno tempo, anche la boxe ha portato enormi soddisfazioni sia al giovane atleta che al suo maestro. Ha partecipato al suo primo torneo di Pugilato ad Aprile 2018, torneo, tra l’altro, organizzato  proprio nella palestra in cui si allena. La competizione nazionale gli ha regalato anche in questo caso un’enorme soddisfazione: la vittoria della Coppa Italia. Non lasciando mai da parte la determinazione, Pasquale ha poi ottenuto la medaglia d’argento ai campionati mondiali di Free Boxe Light tenutisi a Roma lo scorso 4 novembre, conseguendo un successo enorme nella sua categoria. Non è certo facile diventare un campione, entrambi gli sport richiedono impegno sia fisico che mentale, determinazione, elasticità e coordinazione. Tozzi afferma: “Il combattimento consente di mettersi alla prova, sperimentare paure ed emozioni legate al contatto con l’altro, scoprire le proprie potenzialità e i propri limiti”. Aggiunge che queste discipline non rappresentano un’assenza di regole, ma al contrario racchiudono un insieme di valori educativi e sociali nei quali impariamo a rispettare e conoscere l’altro, gestendo in tal modo il corpo e le emozioni che troppo spesso sfociano in atteggiamenti sbagliati ed irresponsabili.