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LABORATORIO DI CHIMICA: CHI È IL COLPEVOLE?

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Il Piano Lauree Scientifiche propone una lezione fuori dagli schemi

Di M. Mangiacrapa e C. Sarmiento

Martedì 6 novembre nel laboratorio di chimica del Liceo Scientifico Enrico Fermi si è tenuto il Laboratorio didattico dal titolo “Un caso da risolvere: ricerca del colpevole con il DNA fingerprinting” nell’ambito del Piano Lauree Scientifiche. Il PLS, istituito a partire dal 2004 su iniziativa del MIUR, della Conferenza dei Presidi di Scienze e Tecnologie e di Confindustria, rappresenta un’iniziativa ormai  consolidata e finalizzata a favorire l’acquisizione, da parte degli studenti, di competenze scientifiche che rispondano alle attese del mondo del lavoro e alle esigenze della società contemporanea. Dal 2016, grazie all’estensione del numero di classi di laurea coinvolte dal Piano, l’area di Biologia e Biotecnologie partecipa a pieno titolo al PLS e ha lanciato un Progetto Nazionale di Biologia e Biotecnologie che coinvolge 44 atenei italiani guidati dall’Università di Catania. La lezione al Liceo è stata tenuta dalle Dott.sse Chiara Russo e Concetta Piscitelli, entrambe laureate in Biologia e Biotecnologia. La Dott.ssa Russo commenta entusiasta: “I ragazzi sono attenti, interessati e partecipano alla lezione rispondendo correttamente alle domande. Gli studenti sono molto vivaci, ma si tratta di una vivacità curiosa di chi ha già delle competenze di base.” Effettivamente, gli studenti che hanno seguito la lezione sono stati scelti, tra quelli interessati, dagli insegnanti attraverso criteri  meritocratici. Le due dottoresse, inoltre,  concordano nel dire  che questo progetto è di estrema  utilità per gli studenti perchè apre le  frontiere della conoscenza; infatti, grazie a quest’esperienza, l’alunno ha la possibilità di prepararsi al  futuro professionale  che per il momento è ancora ignoto. La Dott.ssa Russo conclude: “È un primo passo per capire cosa c’è oltre il liceo, è un’opportunità per avere a che fare con il mondo del lavoro e dell’università.” E si tratta di un’opportunità da non sprecare: infatti, mentre alcuni studenti sanno già quale sarà il proprio percorso professionale sin  dai primi anni del liceo, per molti altri risulta addirittura  difficile immaginare di entrare a far parte del mondo del lavoro, avendo trascorso circa 10 anni all’interno del sistema scolastico. La studentessa Giovanna Venditti, 5G, che ha partecipato al Laboratorio, ne conferma l’importanza : “Penso sia stata una delle esperienze più utili che abbia mai fatto per il mio futuro. Uno dei tanti motivi è stata la presentazione  dello stesso percorso di formazione delle biologhe , le quali sono riuscite a presentare non solo le proprie esperienze  ma anche le tesi sostenute sulla questione, in una  maniera così chiara e comprensibile da coinvolgerci tutti attivamente.” È stato dunque possibile creare una lezione interattiva, che ha appassionato tutti gli studenti presenti e che ha permesso loro di scoprire i diversi campi di applicazione delle varie discipline e di sbirciare, attraverso uno spiraglio, il mondo del lavoro, nel quale  fra qualche anno entreranno a far parte. La studentessa aggiunge poi: “L’esperienza del laboratorio didattico mi è parsa una reale esperienza formativa, in quanto è riuscita a rispondere concretamente alle domande che giorno dopo giorno ci poniamo ovvero: cosa differenzia un individuo da un altro?” I ragazzi hanno potuto effettuare l’estrazione del DNA; si sono ritrovati, più nello specifico, a dover risolvere una scena del crimine e a dover indagare sui possibili assassini, fino alla scoperta del colpevole, resa possibile attraverso l’analisi del DNA – del quale hanno eseguito l’estrazione da una banana. La ragazza, infine, afferma che il laboratorio ha superato di gran lunga le sue aspettative proprio per il modo originale con cui è stato proposto (ovvero il risolvimento di un caso). Dunque, è stato un gran successo da tutti i punti di vista e si spera che verranno promosse altre iniziative del genere in futuro!