Teatro Scientifico: I ragazzi di Via Fermi
Di M. Mangiacrapa e C. Sarmiento
Lo scorso anno scolastico al Liceo Fermi, si è tenuto un Progetto di Teatro che è partito a settembre e si è concluso con uno spettacolo emozionante svoltosi a maggio, nella sala teatrale offerta al nostro Istituto dalla Scuola Media Giovanni Pascoli di Gricignano di Aversa. Il Progetto è nato da un’idea della Docente di Matematica e Fisica Giulia Ciccarelli, un’idea maturata da tempo che, lo scorso anno scolastico, ha finalmente visto la propria realizzazione anche grazie all’aiuto del Docente di Scienze Motorie Stefano Ciardulli, esperto nel campo teatrale. La Prof.ssa Ciccarelli voleva che quest’esperienza di teatro riportasse anche una ricaduta didattica sulle discipline d’indirizzo del Liceo. Da qui è quindi partita l’idea di creare un corso di Teatro Scientifico, cioè di fare teatro a scuola costruendo performance che ruotassero attorno a temi scientifici. Si tratta, dunque, di una forma innovativa di didattica: apprendimento in maniera non convenzionale. Il Progetto ha visto la partecipazione di 19 allievi, di cui 4 frequentanti il biennio, e ha impegnato duramente docenti e ragazzi durante tutto l’anno scolastico con quasi 100 ore complessive di Laboratorio. A questo proposito la Prof.ssa Ciccarelli afferma: “L’esperienza con i ragazzi è stata stupenda: farei ancora altre mille ore di laboratorio. Si è creato un gruppo in cui è nata una profonda intesa e sinergia, non solo nelle ore di Laboratorio ma anche oltre.” Per la scelta del nome del gruppo teatrale, ci sono state diverse proposte ma alla fine si è giunti ad una scelta unanime con un pizzico di nostalgia. “S’accumencia Accussì è il nome che volutamente abbiamo dato al gruppo, con l’intento di comunicare che questo Progetto inizia così, ma deve continuare, anche se purtroppo non è stato così” conclude Ciccarelli. I giovani attori e i docenti si sono, dunque, messi alla prova attraverso la preparazione di una commedia dal titolo I ragazzi di via Fermi divisa in due atti, apparentemente molto diversi fra loro ma, in realtà, strettamente legati e intervallati da stacchi musicali a cura dell’ex studente Francesco Marrone. “Anche il titolo non è stato scelto a caso: – racconta la docente – i nostri ragazzi hanno rappresentato e interpretato magnificamente i Ragazzi di via Panisperna.” Infatti, nel primo atto della commedia elaborato dalla stessa docente, si raccontava anche di Los Alamos, la città segreta che fu spettatrice della realizzazione della bomba atomica da parte di Enrico Fermi e i Ragazzi di via Panisperna, un gruppo di giovani fisici italiani. Il secondo atto, scritto da Angelo Noviello, oggi ex studente del Fermi, stabiliva invece un paragone tra le radiazioni della bomba atomica e quelle dei rifiuti tossici, muovendo una critica alla camorra e ai suoi burattini tramite un monologo davvero commovente interpretato dallo studente Giorgio Fabozzo, ora frequentante la V F. “Ognuno di loro ha tirato fuori il meglio di sé, tutti sono riusciti brillantemente a gestire la propria emotività, hanno gustato ogni attimo e tutti i momenti essenziali di questa esperienza”, così la Prof.ssa ricorda lo spettacolo teatrale dello scorso anno. Ragazzi che per la prima volta si avvicinavano al mondo del teatro, hanno iniziato a partecipare quasi per gioco o per curiosità, poi per ognuno di loro è iniziata una sfida contro la timidezza e alla fine si sono ritrovati sul palco come veri e propri attori. Ed è anche questa la magia del teatro, ce lo conferma la studentessa Elvira Gisonde, V F, che l’anno scorso ha partecipato al Progetto: “Questo Progetto mi ha aiutata sotto molto aspetti: primo fra tutti mi ha dato la possibilità di affrontare molte paure, insegnandomi che bisogna cimentarsi nelle situazioni prima di affermare di non potercela fare ma soprattutto mi ha dato la spinta giusta ed il coraggio per iniziare a mettermi in gioco, per il raggiungimento dei miei sogni. È stato l’inizio, un memorale inizio, che porterò per sempre nel cuore.” Insomma, il teatro ha aiutato e continua ad aiutare le persone ad affrontare la propria timidezza e le proprie paure come un’incredibile magia, le spinge a mettersi in gioco e ad interpretare sempre nuovi ruoli. Come disse David Lynch, celebre regista: “Quanto è magico entrare in un teatro e vedere spegnersi le luci. Non so perché. C’è un silenzio profondo, ed ecco che il sipario inizia ad aprirsi. Forse è rosso. Ed entri in un altro mondo.”