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“NON FERMATEVI ALLE PRIME DIFFICOLTÀ MA CONTINUATE A COMBATTERE, RINCORRENDO I VOSTRI SOGNI”

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Intervista a Matteo Fiore, 2A, campione di Karate

Di F. Fusco e A. Verde

Stanchi dei compiti? Vorreste più tempo da dedicare allo studio? E se vi dicessimo che ci sono studenti e studentesse del nostro Istituto che, dopo la scuola, praticano anche uno sport? Matteo Fiore è uno studente del nostro Liceo, frequentante la classe 2°A e vincitore di numerosi premi, tra cui molti anche internazionali, di karate a livello agonistico. Gli abbiamo chiesto di rivelarci il segreto del successo e in particolare come si fa a coniugare scuola e sport: “Sicuramente è difficile stare al passo con la scuola e al contempo riuscire a dare il massimo anche nello sport – racconta Fiore – ma non per questo è impossibile. Oggigiorno ci sono tanti ragazzi che fanno ambedue le cose sacrificandone tante altre: è una questione di impegno, sacrificio e soprattutto molta costanza. Basti pensare a me: io non ho mai goduto di un “talento naturale” eppure nonostante la tenera età ho già raggiunto ottimi risultati grazie ad un duro lavoro e tanto allenamento”. Matteo pratica Karate da 12 anni ma è soltanto da 4 che ci si dedica a livello agonistico. In questi ultimi anni ha raggiunto traguardi molto importanti: “Nel 2013 sono arrivato al terzo posto e nel 2015 primo al campionato italiano e quest’anno, con mia grande soddisfazione – ammette felice Fiore – ho ottenuto l’argento alla Coppa del Mondo svoltasi in Croazia, il bronzo ai Giochi del Mediterraneo svoltisi in Marocco e ho nuovamente vinto il campionato italiano. Il mio unico rammarico è la medaglia mancata ai mondiali, ma ci riproverò con più carica agli Europei in Russia, che si svolgeranno a Febbraio 2018.” A questo punto non possiamo non chiedere a Matteo come si sia sentito a raggiungere il podio per la prima volta: “Ero sicuramente molto felice ed emozionato – confessa imbarazzato – in particolare quando ho vinto per la prima volta il campionato italiano: quello è stato il momento più bello della mia vita. È stata un’emozione davvero inspiegabile. Tutti i miei sogni si sono realizzati in un solo istante con quella vittoria. Tutto l’impegno e i sacrifici degli ultimi anni acquisivano un significato”.  Non resta che farci svelare un ultimo segreto: come non mollare mai. “Non ho mai pensato di rinunciare e mai lo farò ma ovviamente come ogni atleta ho avuto dei momenti no durante i quali non riuscivo a vincere nulla, ma anche questi mi hanno aiutato a crescere. Ogni volta, prima di una gara importante, ho una forte ansia e anche un po’ paura ma quando l’arbitro mi lascia avvicinare al Tatami – il famoso materassino sui cui si disputano gli incontri di Karate – la tensione si trasforma in adrenalina e penso <<Ok, adesso o rendo il massimo o torno a casa senza medaglia>>. In questo sport non tutti hanno la possibilità di vincere: solo chi si impegna, lavora sodo, si allena duramente e fa sacrifici può farcela. Chi non è consapevole di ciò è libero di mollare”. Concludiamo chiedendogli: “Cosa diresti ad un ragazzo che è indeciso se iniziare o meno a praticare questa disciplina?” e lui, appassionato, ci risponde: “Gli direi che è uno sport completo, costruttivo e appassionante, e gli ricorderei di non fermarsi alle prime difficoltà ma di continuare a combattere, rincorrendo i propri sogni”.