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“Il processo a Pinocchio” rappresentato nell’aula di Montecitorio dai ragazzi del Casertano, LA REPUBBLICA 22/05/2019

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L’iniziativa è stata realizzata in occasione del trentennale della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

di RAFFAELE SARDO22 Maggio 2019

“Il processo a Pinocchio”, rappresentato dai ragazzi della scuola media di Trentola Ducenta (Caserta), è andato in scena alla Camera dei Deputati e trasmesso in diretta su Rai 3. La rappresentazione, tratta dall’omonimo libro di Emilia Narciso, insegnante ed ex presidente Unicef di Caserta, è stata voluta dal presidente della Camera, Roberto Fico, dalla sua vice, Mara Carfagna e dal presidente nazionale dell’Unicef, Francesco Samengo. L’iniziativa è stata realizzata in occasione del trentennale della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.

Pinocchio, interpretato da un bravissimo bambino di 10 anni, Eugenio Garofalo, il più giovane testimonial dell’Unicef, ha riscosso gli applausi convinti dell’intera aula di Montecitorio, che per un giorno, come ha detto Geppi Cucciari nella presentazione, ha lasciato spazio ai ragazzi.


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L’iniziativa è stata realizzata in occasione del trentennale della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenzadi RAFFAELE SARDO22 Maggio 2019
1′ di lettura”Il processo a Pinocchio”, rappresentato dai ragazzi della scuola media di Trentola Ducenta (Caserta), è andato in scena alla Camera dei Deputati e trasmesso in diretta su Rai 3. La rappresentazione, tratta dall’omonimo libro di Emilia Narciso, insegnante ed ex presidente Unicef di Caserta, è stata voluta dal presidente della Camera, Roberto Fico, dalla sua vice, Mara Carfagna e dal presidente nazionale dell’Unicef, Francesco Samengo. L’iniziativa è stata realizzata in occasione del trentennale della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989.
Pinocchio, interpretato da un bravissimo bambino di 10 anni, Eugenio Garofalo, il più giovane testimonial dell’Unicef, ha riscosso gli applausi convinti dell’intera aula di Montecitorio, che per un giorno, come ha detto Geppi Cucciari nella presentazione, ha lasciato spazio ai ragazzi.

Ad accompagnare i giovani studenti a Roma c’era anche il presidente del tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, che prima dell’inizio del “processo” ha consegnato la sua toga alla ragazza che ha fatto la parte dell’accusa nella rappresentazione. Nel processo, con tanto di giuria popolare, pubblico ministero, avvocato difensore e testimoni, Pinocchio era sul banco degli imputati perché accusato di non aver rispettato la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ed in particolare di aver violato l’articolo 28 della Convenzione, per aver venduto il proprio abbecedario, per aver marinato la scuola per andare a giocare con gli amici e per essere stato indisciplinato a scuola, senza seguire gli insegnamenti della maestra. Sono stati chiamati a dire la loro, anche i testimoni di una storia che ha segnato l’infanzia di milioni di ragazzi: Geppetto, Mangiafuoco, la fatina, la maestra. La sentenza finale è stata di assoluzione completa. “Il fatto non sussiste. Pinocchio è innocente”, hanno sentenziato i ragazzi. Il burattino inventato da Collodi non ha colpe per aver venduto i suoi libri o per aver marinato la scuola per recarsi nel paese dei balocchi. Pinocchio, dunque, è come quei ragazzi di cui ha parlato il presidente Fico nel suo intervento iniziale: “senza colpe in un mondo dove sono gli adulti a violare continuamente i diritti dell’infanzia” “Rappresentare la favola di Pinocchio attraverso un processo, è un modo per far riflettere i bambini e gli adolescenti sui propri diritti – afferma Emilia Narciso, autrice del “Processo a Pinocchio” – ma è anche un modo per far riflettere gli adulti. Il mio grazie va all’Istituto Comprensivo Cimarosa di Aversa, al liceo Fermi di Aversa e liceo Manzoni di Caserta, che sono le Scuole del circuito “Scuola Amica”, un progetto Unicef e Miur. Ma vanno ringraziate anche le scuole che hanno voluto essere con noi nell’aula di Montecitorio a scrivere un a pagina importante della nostra scuola, che i ragazzi porteranno sempre con sé”.