I ragazzi di quarta visitano alcuni tra gli esempi più belli dell’arte barocca in Italia.
Di M. G. Coppola
Per la maggior parte degli studenti la parte più emozionante dell’anno scolastico è naturalmente il periodo, solitamente tra aprile e maggio, in cui si parte per il tanto atteso “viaggio di istruzione”. Come in tutti i licei della provincia di Caserta, anche al Fermi sono stati organizzati numerosi e validi percorsi di didattica decentrata di diversi giorni ma, ad essere accolto con maggior fervore è stato il tour Il Barocco in Sicilia che ha portato i ragazzi alla scoperta di città importanti come Siracusa (con la mitica Ortigia), Taormina, Catania, Palermo, e di centri come Caltagirone, Noto, Modica. Il primo gruppo, composto dalle classi 4aM e 4aN, ha potuto godere di questa esperienza dal 29 marzo al 3 aprile e, al ritorno, ha condiviso il racconto di questa suggestiva avventura con gli studenti più curiosi del liceo. A dire di più saranno Cecilia Taglione, alunna della 4aN, e il prof. Lucio Siano, vicepreside del liceo nonché accompagnatore e guida per i suoi ragazzi.
Cosa ricorderai in particolare di questo viaggio e come lo inserisci nel tuo percorso da liceale che sta, ormai, giungendo al termine?
Questo viaggio è una di quelle esperienze che con piacere faranno parte per sempre dei miei ricordi. – racconta Cecilia – È stata un’opportunità per vivere il gruppo classe e i docenti al di fuori della scuola, un’occasione per conoscere tante città della Sicilia diverse tra loro ma accomunate dalla presenzaa di un particolare stile architettonico, il Barocco, che ha affascinato sia i ragazzi che i professori. L’esperienza in nave, le lunghe passeggiate, le chiacchierate con i prof, la quotidianità che abbiamo vissuto con i nostri amici, tutti questi fattori hanno contribuito a far diventare questo viaggio d’istruzione indimenticabile.
Descriva in tre parole questo viaggio.
Barocco, mal di mare e cibo meraviglioso. – afferma il professore – Avevo il terrore di soffrire per il mal di mare ed, eventualmente di sentirmi male. Fortunatamente è andato tutto per il verso giusto. Il Barocco, stile architettonico celebre per i suoi virtuosismi, è stato il leitmotiv di tutta l’esperienza; mi ha letteralmente folgorato il fascino della città di Noto che non avevo mai avuto il piacere di ammirare. Infine le specialità siciliane ci hanno aiutato e accompagnato nelle nostre interminabili camminate alla scoperta di un sapere antico ma mai superato.
Cosa cambieresti di questa esperienza e perché?
Probabilmente – continua la giovane studentessa – l’ allocazione dell’Hotel in cui pernottavamo, poiché non era situato al centro di Siracusa e risultava difficile vivere la vita notturna della città, anche solo per una semplice passeggiata dopo cena.
Cosa, invece, ha reso la sua avventura siciliana indimenticabile?
Sicuramente il rapporto con gli alunni, – conclude il vicepreside – dato che sono sempre chiuso nel mio ufficio ad organizzare uscite, a scrivere comunicazioni e a provvedere alle sostituzioni. Mi sono reso conto che i ragazzi, anche rispetto alle mie esperienze precedenti, non cambiano mai sia nei pregi che nei difetti. C’è da dire, però, che le due classi che ho accompagnato sono state estremamente tranquille e rispettose, aspetto che ha contribuito all’ottimo svolgimento del viaggio.
Tra cannoli, cassate, arancini e tanto altro anche le altre quarte, partite tra il 4 e il 5 aprile, stanno per concludere la propria avventura siciliana alla riscoperta del Barocco e dei paesaggi più belli della Magna Grecia. Al ritorno porteranno sicuramente con sè una valigia colma di souvenir ma anche di ricordi e, si spera, di specialità culinarie da offrire a chi li attende allo sbarco!