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“Ambasciatore del Futuro”: gli studenti del Liceo Fermi protagonisti a New York. Simulate le sedute delle assemblee Onu

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di Sara Della Corte e Vivian Pedata

“Ambasciatore del Futuro” è il progetto a cui hanno partecipato alcuni studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Aversa. Si tratta di una delle attività di internazionalizzazione dell’Istituto, svolta negli Stati Uniti, più precisamente a New York, dal 17 al 25 di marzo 2025. Diversi sono i percorsi formativi per la conoscenza di altre culture e lingue promosse dalla scuola, tra cui: stage linguistici, mini stay di potenziamento per il Caie, periodi di studio all’estero, Erasmus, corsi di potenziamento e certificazione linguistica da A2 al B2, debate in inglese. “Ambasciatore del Futuro” è una simulazione delle sedute dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che vede la partecipazione di quasi 1.800 studenti delle scuole secondarie di primo grado e delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia.

Il filo conduttore che ha accompagnato lo spirito didattico di Imun (Italian model united nations) in questa ottava edizione è stato: “Education: Empowering Sustainability, Connecting Humans”. Per quattro giorni i ragazzi hanno interpretato il ruolo dei diplomatici rappresentando i Paesi membri delle Nazioni Unite dividendosi in commissioni tematiche e discutendo in lingua inglese dei topic che fanno parte dell’agenda globale dell’Onu e che pensano al futuro del pianeta.

Tra i temi affrontati c’erano anche quelli riguardanti l’uso delle armi di distruzioni di massa, l’impatto e la sostenibilità dei mercati digitali e delle criptovalute, la violenza ai danni dei giornalisti e il diritto all’informazione libera, la nuova colonizzazione dei Paesi sviluppati, la cooperazione internazionale nell’estradizione di terroristi, l’educazione dei minori in zone di guerra e la leadership delle donne in politica.

L’obiettivo è stato quello di sottolineare il ruolo dell’istruzione nel sensibilizzare i giovani sul tema della sostenibilità, declinata non soltanto alla conservazione ambientale, ma anche sui temi della giustizia sociale e sicurezza economica. Questi percorsi formativi sfruttano metodi didattici innovativi, finalizzati a sviluppare le competenze trasversali, lesoft skillspiù richieste nel mondo del lavoro. Le principali sono: team working, leadership, planning, public speaking, adaptability, self-confidence, communication, problem solving, indipendence.

Tanto è stato l’entusiasmo degli studenti del Liceo Fermi, protagonisti attivi del progetto, i quali sono tornati a casa da vincitori.

“Ho partecipato per pura curiosità – ha detto una delle studentesse – non sapevo a cosa sarei andata incontro all’inizio, però il progetto sembrava molto accattivante e mi ha incuriosito. Alla fine sono state soddisfatte le mie aspettative. I primi giorni abbiamo visitato la città, visto le attrazioni principali come la Statua della Libertà, l’Empire State Building e tutti quei luoghi per cui è famosa New York. Negli ultimi tre giorni abbiamo visitato il Palazzo dell’Onu, dove si è svolta la cerimonia di apertura del progetto”.

L’alunna ha continuato: “Abbiamo visonato alcuni video motivazionali; tra questi vi era uno in cui parlava la nostra Liliana Segre. Siamo stati, poi, al Marriott Marquis, un prestigioso hotel nel cuore di Times Square, dove si sono svolte le sessioni e i congressi ufficiali dell’Imun”.

Durante queste giornate, i partecipanti si sono cimentati in veri e propri lavori diplomatici: dibattiti, votazioni, interventi pubblici e negoziazioni multilaterali, tutti rigorosamente in lingua inglese. Una delle studentesse del Liceo Scientifico Fermi ha rappresentato lo Zambia nella commissione WHO (World Health Organization), affrontando il tema della copertura sanitaria universale, da raggiungere attraverso partnership pubblico-private e nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale.

Dopo aver tenuto i discorsi iniziali, partecipato ai dibattiti e alle votazioni, si è giunti alla stesura della risoluzione finale. La simulazione ha previsto anche una situazione inattesa, con la comparsa di una nuova malattia virale che stava colpendo le nazioni più popolose: una sfida inaspettata che ha richiesto prontezza e capacità di adattamento, poiché i delegati hanno dovuto modificare la risoluzione in tempo reale, includendo nuove misure d’emergenza.

Un altro gruppo di studenti, rappresentando l’Albania nella commissione SOCHUM (il Comitato Sociale, Umanitario e Culturale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite), ha lavorato sul tema dell’intelligenza artificiale e delle sue implicazioni culturali, umanitarie e sociali. Fin dall’inizio si sono impegnati a studiare la posizione del proprio Paese, confrontandola con quella degli altri, per proporre soluzioni globali. Hanno partecipato attivamente sia durante dibattiti ufficiali sia nei momenti informali, cercando alleanze e compromessi.

I temi affrontati sono stati molteplici: dalla privacy alla perdita di lavoro causata dall’automazione, dall’utilizzo dell’IA nei governi alla tutela dei diritti umani e del patrimonio culturale, fino alla disparità nello sviluppo tecnologico tra Paesi ricchi e poveri. Tra le proposte inserite nella risoluzione vi sono: la creazione di un quadro normativo ispirato al GDPR e all’EU AI Act; l’istituzione di un’agenzia etica di monitoraggio (AI Ethics Monitoring Agency) e di un comitato di supervisione (AI Ethical Oversight Committee); la nomina di uno Special Rapporteur ONU; la nascita di un AI Ombudsman Office; la proposta di una nuova organizzazione (IFAD) a supporto dei Paesi del terzo mondo.

Inoltre, gli studenti hanno sostenuto con forza l’idea di inserire programmi educativi sull’IA nei percorsi scolastici e di integrare l’intelligenza artificiale nei principi della responsabilità sociale d’impresa (CSR). Dopo la presentazione e il dibattito, la loro risoluzione è stata approvata dalla maggioranza. A coronamento del lavoro svolto, hanno ricevuto una Honourable mention, una menzione d’onore conferita ai delegati che si sono distinti per la preparazione, l’impegno e la capacità diplomatica. L’esperienza è stata vissuta con grande entusiasmo e orgoglio, superando difficoltà linguistiche, tempi serrati e la complessità del confronto multilaterale. Lavorare con oltre cento delegazioni, cercando un equilibrio tra esigenze diverse, è stata una sfida stimolante e formativa, e il riconoscimento ottenuto ha rappresentato la conclusione ideale di un’opportunità indimenticabile.

Gli studenti del Liceo Fermi coinvolti nel progetto sono stati: Annamaria Iuliano (4 F), Stefano D’Angelo, Maira Guarino, Simona Carboni, Antonio Serpico, Pierluigi Zaccariello e Mario Pagano (4 G). Gli alunni premiati: Maira Guarino e Pierluigi Zaccariello.